Conte accusa Meloni: "Si è tolta la maschera e ha detto senza mezzi termini che i palestinesi ad oggi non hanno diritto"
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Conte accusa Meloni: “Si è tolta la maschera e ha detto senza mezzi termini che i palestinesi ad oggi non hanno diritto”

primo piano di Giuseppe Conte

Giuseppe Conte attacca Giorgia Meloni definendo il suo rifiuto dello Stato palestinese un atto di sudditanza verso Netanyahu.

Nel cuore della crisi mediorientale, le parole di Giuseppe Conte infiammano il dibattito politico italiano. L’ex premier e leader del Movimento 5 Stelle ha espresso pubblicamente un duro attacco nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accusandola di un comportamento che definisce senza mezzi termini un atto di sudditanza politica verso il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

“Diamo atto a Giorgia Meloni di un raro gesto di coerenza: si è tolta la maschera e ha detto senza mezzi termini che i palestinesi ad oggi non hanno diritto al riconoscimento di un proprio Stato”, scrive Conte sui social, aggiungendo che “dopo i balbettii in sede ONU e mentre continua il complice il suo complice sul massacro genocida di Netanyahu, la premier spiega alla stampa – ma senza mettere la faccia davanti le telecamere – che il riconoscimento di uno Stato di Palestina sarebbe oggi ‘controproducente’ che ‘non è il momento’”.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte – newsmondo.it

Le parole di Conte e la posizione di Meloni

Conte prosegue con toni ancora più duri, criticando le motivazioni addotte da Meloni per giustificare la sua posizione: “E quale scusa accampa per giustificare questa miserevole tesi?” si chiede retoricamente, per poi rispondere: “L’assenza di uno Stato, di un territorio in cui i palestinesi siano sovrani artefici della propria esistenza. Una scusa vile, che ignora il sistematico piano di sterminio e deportazione con cui il Governo israeliano sabota soluzioni che muovono verso il principio del due popoli due Stati”.

Secondo Conte, questa presa di posizione nasconde una chiara volontà di ignorare le responsabilità israeliane e rappresenta “la giustificazione codarda di chi chiude gli occhi davanti alle violente espansioni dei coloni ebrei in Cisgiordania a danno dei villaggi palestinesi, patrocinate dall’esercito israeliano nel silenzio della comunità internazionale”. Per l’ex premier, si tratta di “un atto di sudditanza – l’ennesimo – verso il criminale di guerra Netanyahu”.

Un imperativo morale contro il genocidio

Conte richiama anche l’urgenza morale della situazione: “Dopo 60 mila morti – di cui 20mila bambini – il Governo Meloni continua a remare contro la pace in Medio Oriente e contro i diritti del popolo palestinese”. E conclude con un appello forte: “Giorgia, qui siamo ben oltre la politica. Qui è in gioco quel minimo senso di umanità che tutti noi dobbiamo conservare a prescindere dai colori politici. Qui si impone un supremo imperativo morale: compiere ogni azione possibile per contribuire a fermare questo genocidio!”. Come riportato da ansa.it

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ultimo aggiornamento: 26 Luglio 2025 12:56

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